by Enrico Salvadori
Chi non ha ballato con quei pezzi di funky o di dance che lui proponeva con travolgente simpatia e professionalità dalla consolle? Per quasi cinquant’anni è stata l’attrazione di tutte le discoteche toscane. Riccardo Cioni è mancato ieri a mezzogiorno a Livorno e in una nota la famiglia spiega che la sua scomparsa è stata causata da una improvvisa patologia non collegata al coronavirus, anche se fino alla vigilia di Natale Riccardo era stato ricoverato nel reparto Covid. Aveva promesso a medici e infermieri che lo avevano curato che avrebbe realizzato una serata per loro. Un tragico destino lo ha impedito. Se ne va un altro pezzo della storia dell’intrattenimento. Amava definirsi il dj full-time e la musica dance è stata la sua vita.
Riccardo Cioni ha fatto ballare intere generazione di ragazzi che sono diventati adulti e hanno continuato a seguirlo. Con un piacevole balzo all’indietro agli spensierati anni Ottanta che Riccardo ha fatto rivivere sino all’ultimo. Funky e dance erano il suo verbo che ha tramandato sin da quando giovanissimo è partito dalla sua Livorno. E’ stata una generazione musicalmente generosa quella a cui ha appartenuto. Nomi che hanno segnato un’epoca. Riccardo Cioni ne era l’alfiere e la consacrazione la ebbe con la partecipazione a Discoring, il programma che portò la dance alla Rai, ma non solo. Aveva appena vent’anni quando partecipò alla prima scuola italiana di dj. Negli anni 80 non c’era ragazzo o ragazza che non ascoltasse le cassette con i brani mixati da Cioni che nel 1982 incide il pezzo “In America” che scala tutte le classifiche e che aveva remixato di recente. Produce anche ‘Fog’ e ‘Arizona’ e partecipa anche al Festivalbar. Contribuisce anche a scrivere l’epopea di Radio 4 oggi diventata Radio Bruno Toscana che nel 1979 gli affida il ruolo di direttore artistico. Marilena Berti lo ricorda con grande affetto.
“Ho iniziato con lui e radiofonicamente da lui ho imparato tantissimo. Un grande professionista e una grande persona. La sua scomparsa mi addolora profondamente”. Poco lontano da Radio Bruno c’è il dancing Sombrero, a San Miniato, teatro di tantissime serate da tutto esaurito con Cioni protagonista. Da 18 anni il locale è gestito da Gianluigi Romeo. “Era da sempre il re indiscusso della dance. Averlo in consolle significava un sicuro successo. Con lui ballavano tutti. Era una grande persona”.
In effetti nei grandi locali della Versilia ma anche in quelli dei litorali livornese, pisano e maremmano e nell’interno fino a Firenze, Cioni è stato assoluto protagonista fino a pochi mesi fa. A chi lo sottolineava lui rispondeva con un sorriso che manifestava fierezza e soddisfazione: non era facile a 66 anni inchiodare tutti in pista ma Riccardo lo faceva e nelle sue serate – che prima del Covid erano fittissime – era come tornare ragazzi. Si evolvevano le tecnologie, passavano come meteore i personaggi ma lui c’era sempre. Riccardo, che ha vissuto a lungo a Tirrenia, era di base un musicista. Aveva cominciato suonando il basso con il gruppo livornese “I Quattro”.
Un eterno ragazzo ma con la professionalità dei grandi che hanno scalato il successo.
ref: La Nazione (https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/uscito-dal-covid-muore-il-dj-riccardo-cioni-1.5890272)