Il Sig. Fernando Cioni detto “Nando” nato a Firenze il 15 Dicembre 1911 è stato colui che per primo si è approcciato al mondo odontoiatrico. La storia di questa decisione è piuttosto singolare. Il padre di Ferdinando era un fiaccheraio di nome Pasquale, anche se tutti lo chiamavano Emilio, ed accompagnava con la carrozza un medico a giro per Firenze per fare le sue visite domiciliari. Un giorno il medico lasciò in carrozza la sua borsa e un ladruncolo ne approfittò per rubarla. Il Signor Emilio si accorse del furto e piano piano raggiunse da dietro il ladro e lo abbracciò serrandolo stretto. Il ladro rapido si abbassò sulle ginocchia e mollata la borsa se la dette a gambe, lasciando il suo cappello fra le braccia del Signor Emilio. Recuperata la borsa il Signor Emilio prese il cappello e se lo mise in testa gridando: “Posso dire di aver rubato ad un ladro!”. Il medico saputo l’accaduto fu grato e quando si presentò la decisione di cosa Ferdinando potesse fare nella vita fu il dottore che suggerì e introdusse il ragazzo nell’ambiente odontoiatrico. Il 6 gennaio del 1927 a 16 anni viene assunto come dipendente apprendista odontotecnico nello studio dentistico del Dott. Lucchesi. Rimane dipendente del Dott. Lucchesi fino al luglio del 1931. Assunto poi nel laboratorio Fedi vi rimane fino al dicembre 1933 per poi essere assunto dal Dott. Zuccoli il 1 gennaio del 1934. Lo studio dentistico del Dott. Zuccoli è stato uno dei più rinomati studi dentistici in Firenze e non poteva esserci migliore occupazione dove terminare il proprio percorso formativo.
Il 23 settembre 1935 il Sig. Ferdinando Cioni ottiene l’abilitazione di odontotecnico.
L’odontotecnico Ferdinando lavora ancora per 10 anni presso il laboratorio dello studio dentistico del Dott. Zuccoli dimostrando grandi capacità e ottenendo risultati soddisfacenti.
Il 30 ottobre del 1944 il Sig. Ferdinando lascia lo studio dentistico del Dott. Zuccoli per aprire un proprio laboratorio come titolare.
Il 1 Novembre del 1945 apre il suo laboratorio in via Romana 107 a Firenze. Questa sede gli fu trovata in affitto da un suo cliente, il Prof. Dott. Giovanni Treves, uno dei più rinomati dentisti di Firenze.
In breve tempo il laboratorio si fece conoscere a Firenze servendo i più autorevoli medici in campo odontoiatrico al punto che furono assunti progressivamente molti dipendenti fino ad arrivare ad essere composto da 9 persone permanenti e talvolta, nei momenti più intensi, veniva richiesta la collaborazione di esterni.
Oltre Ferdinando lavoravano presso di lui Cosi Sergio, Martigli Franco, Forniti Enzo, Orselli Roberto, Gobbi Silvestro, Grazini Piero, la sorella del Signor Ferdinando la Signorina Vittoria Cioni che si occupava dell’amministrazione e dall’ottobre 1952 il figlio Giampiero Cioni che entra in laboratorio come allievo. Saltuariamente venivano chiamati a dare una mano come esterni Gino Fedi e Quadri Tommaso.
La seguente foto risale a quel periodo, circa 1955, a dimostrazione dell’intenso lavoro. Sullo sfondo si riconosce la Signorina Vittoria oggi 99enne. Giampiero Cioni e Pietro Grazzini, che erano i più giovani, passavano l’intero giorno al banco del gesso a sviluppare impronte, mettere in articolatore e preparare muffole per la cottura delle protesi removibili.
Il laboratorio serviva i migliori studi dentistici di Firenze, lo studio del Dott. Zuccoli, del Prof. Dott.Treves, del Dott. Lucchesi e molti altri.
Molti personaggi famosi dell’epoca erano pazienti del Prof. Dott. Treves e conosciuto Ferdinando come fido collaboratore lo apprezzarono per le sue capacità. Un esempio ne è questa dedica della Signora Tebaldi.
Nel 1949, mentre Ferdinando era in Svizzera per un aggiornamento professionale, il quartiere di Via Romana 107, ove svolgeva la sua attività di Odontotecnico, fu posto in vendita. La sorella Vittoria e la mamma Maria telefonarono al Ferdinando l’informazione. Il Signor Ferdinando era sottoposto a notevoli spese ed era riottoso ad accollarsi altri debiti per l’acquisto del laboratorio. Sia la sorella che la mamma insisterono molto per convincerlo e Ferdinando tornato dalla Svizzera si ritrovò già impegnato con il venditore. Le donne di casa avevano trattato con la parte venditrice sia per l’acquisto del laboratorio sia per il piccolo appartamento a fianco ad una cifra complessiva di 150 mila lire. Erano i tempi di una famosa canzone che diceva: “se potessi avere mille lire al mese” a simboleggiare che la spesa fu grossa e impegnativa. Il mondo stava cambiando e con lui i prezzi delle case. Per quei tempi erano cifre enormi. Pensate nel 1923 un intero stabile, terra-tetto si acquistava per 30 mila lire e nel 1949 solo per due quartieri occorreva ben 150 mila lire.
Il 3 luglio 1950 fu inaugurato il laboratorio in quanto il titolare era divenuto anche proprietario dell’immobile.
In Svizzera il Signor Ferdinando ci andava spesso per aggiornamento professionale e molte volte si accompagnava al Prof. Zuccoli un luminare dell’Odontoiatria dell’epoca e cliente del laboratorio Cioni. In uno di questi viaggi accadde un fatto singolare che dimostrò la capacità di improvvisazione fiorentina. In Svizzera era molto più conveniente che in Italia comperare delle foglie di platino di 0,30 di spessore che venivano impiegate per realizzare le cappette su cui poi si cuoceva la porcellana per la realizzazione dei denti.
La convenienza era farle passare alla dogana senza pagare il dazio di importazione e i malandrini occultarono le foglie di platino sostituendo la carta stagnola di un pacchetto di sigarette. Giunti in dogana al Ferdinando ed al Prof. Zuccoli gli fu perquisito i bagaglio. Ferdinando, timoroso sapendo del Platino tremava all’idea di poter passare per disonesto. I doganieri trovarono che il Prof. Zuccoli aveva con se dodici pacchetti di sigarette, ne poteva portare solo dieci in Italia e i doganieri ne confiscarono due fra cui, per l’appunto, anche il pacchetto con il Platino. Il Ferdinando non si perse d’animo e disse al doganiere: “guardi porto queste sigarette in Italia per omaggio a degli amici, e voi mi sequestrate proprio questo pacchetto della marca che ho promesso ad un caro amico.” Il Doganiere, ignaro, gli rese il pacchetto con il Platino e ne prese un’altro di un’altra marca. Fare i furbi non sempre paga, ma quella volta andò bene.
Nel 1968 Ferdinando prende come socio il figlio Giampiero che nel frattempo si è dedicato anche al sindacato odontotecnici, da qui la storia prosegue fino ad i giorni nostri e magari la racconterò in altro articoletto.